#dolci fatti in casa
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sottileincanto · 4 months ago
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Anni fa sognavo di aprire una piccola attività (sapendo che sarebbe rimasto sempre e solo un sogno). Un caffè con infusi, thè, tisane, dolci fatti in casa e un angolo all' aperto; dove magari servire tramezzini soffici e giganti per pranzo (non quelle cose tristi che si trovano in moltissimi bar). Un ambiente rilassante, arredato un po' in stile country un po' shabby chic, con una parte dedicata alla lettura, il lavoro o il relax, con tavolini, divani e una libreria per il bookcrossing.
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a-differentmind · 4 months ago
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Quando ti porta i dolci fatti in casa da lei>>>>>>
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fiorescente · 1 year ago
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Il mio G. è l'uomo più bello che sia mai stato creato, ne sono convinta. Ha gli occhi tanto dolci, la pelle chiara e i capelli castani. È alto quanto me e arriviamo a quei centimetri per cui, abbastanza ingiustamente, io sono una ragazza "normale" e lui è un uomo basso. Quando ci avviciniamo posso baciare la sua bocca e il suo collo senza dover fare scalate e questo mi piace, sento che in qualche modo potrebbe riflettere la parità e il rispetto che c'è nella nostra relazione. Ha un bel corpicino e penso che la sua presenza sia molto confortante, dà la sensazione di essere a casa, ti accoglie, c'è sempre. Si muove e pensa molto velocemente, ha le gambe magre, come sua madre e suo padre.
Mi piace che lui dia un grande valore allo spazio personale e soprattutto al concederlo agli altri; dà abbracci solo alle persone strette e solo in momenti particolari. Quindi se penso a quanto spesso io posso invadere il suo spazio, al fatto che in effetti questo non sia nemmeno percepito come un'invasione, mi sento molto fortunata.
G. ha tanti valori, è pacato, sa sempre cosa dire; ma sa anche provare tante emozioni e quando me le esprime, quando piange, quando mi spiega perché è felice o arrabbiato, quando si apre, per me è un grande regalo.
Mi piace tanto guardarlo negli occhi e osservare come sono fatti: studiarne i colori, l'incavatura, la sporgenza delle palpebre, la lunghezza delle ciglia; farmi un vanto di come le sue pupille si allargano mentre mi guarda.
G. dà dei baci timidi e tanto naif che mi mettono tanta dolcezza e che vorrei potere portare in giro, nelle tasche, come le caramelle che mi regala ogni tanto quando fa la spesa senza di me.
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gregor-samsung · 1 year ago
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«Il mio ragazzo tedesco, quello che avrei dovuto sposare e invece rifiutai perché ero una sciocca: passavamo sempre la domenica insieme. Prendevamo l'autobus fin quassù, dove siamo sedute adesso, o forse un po' più su. Prati verdi, ruscelli, alberi. Ci sedevamo sul bordo di un ponticello e guardavamo l'acqua scorrere, oppure cercavamo un prato senza mucche e mangiavamo le cose che ci eravamo portati. Che cosa mangiavamo? Io prendevo della carne da casa, perché allora la mamma non era ancora morta e potevo fare quello che volevo, e la infilavo tra due fette di pane. Ma le cose che portava lui mi piacevano di più, perché i suoi genitori erano pasticceri. Lo sai che a quei tempi quasi tutti i pasticceri erano tedeschi? Be', i suoi genitori sapevano appena leggere e scrivere, ma lui era davvero intelligente, uno studioso. Fece carriera, alla fine, sono stata davvero stupida a rifiutarlo, avrei potuto avere una casa tutta mia, col giardino. Invece non l'ho sposato, no. Non so perché. Naturalmente, mio padre non avrebbe approvato il matrimonio con uno straniero, ma d'altra parte non ha approvato nemmeno il matrimonio con un inglese, non diceva mai sì a una nostra scelta, quindi non avrebbe fatto nessuna differenza. No, non voglio pensarci, adesso, ho già passato abbastanza tempo a pensarci quand'ero giovane, Che stupida, mi dicevo, quando ho cominciato a capire com'erano fatti gli uomini. Vedi, allora non lo sapevo. Hans era così gentile, un vero signore, mi trattava come una regina. Mi prendeva in braccio per superare gli steccati, con gesti così delicati e gentili, poi stendevamo una piccola tovaglia bianca sul prato e tiravamo fuori quegli stupendi panini bianchi e i dolci della pasticceria. Io dicevo sempre, No, io devo mangiare la mia roba e tu la tua, ma poi finivamo col dare la mia agli uccelli.»
Doris Lessing, Il diario di Jane Somers, (traduzione dall'inglese di Marisa Caramella), Feltrinelli, 1986¹ [ Libro elettronico ].
[ Edizione originale: The Diary of a Good Neighbour, Alfred A. Knopf Publisher, 1983 ]
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der-papero · 1 year ago
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La Mami mi racconta le storie dei piatti, mi ha fatto tornare indietro con la memoria, di quando vivevo con mia nonna e tutta l'economia di un paese era perfettamente circolare, e io mi sento nel posto più bello del mondo.
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Mami: 'stu pullastr m'ha rat 'a Zie Matron (1). So' gghiut lla', l'aggia d'vut pur spenna', er ruoss comm a 'nu ciuccie.
Io: AZZ, 'nu pullastr san t'a rat?
Mami: EH, a'jier m'aggie magnat 'u scuscin
Io: 'U CHEEE????
Mami: EH, 'u scuscin, comm 'o chiamm ... il dorso?
Io: AH, ecco da dove arriva la parola "scuscenat" 😅
Mami: Brav.
(1) Avevo già parlato di alcuni prodotti di mia zia in un post di tanto tempo fa: https://www.tumblr.com/der-papero/671088931119513600/martinastalla-sempre-la-zia-di-prima-mi-ha-fatto https://www.tumblr.com/der-papero/671084078558216192/zia-carolinaaaaaaa-e-turnat-antonio-mami
Poi mi ha spiegato la differenza tra mugnul e friariell.
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E poi i dolci napoletani fatti in casa, con gli struffoli in preparazione ...
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solobrividiecoraggio · 3 months ago
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Come ti sei avvicinato alla pasticceria? Ti è sempre piaciuta? Quale dolce ti riesce meglio?
Beh mi è sempre piaciuto mangiare dolci. 😋 Stavo sempre accanto a mamma quando faceva le torte dei nostri compleanni (siamo 4 figli, ho 3 sorelle) o semplici "panettoni" (li chiamiamo così ma sarebbero le classiche torte margherita/i plumcake). Stavo lì per mangiare l'impasto. Ovviamente ignorando il rischio di mangiare uova non cotte e non pastorizzate, e non ero minimamente toccato dal pensiero di mangiare troppo.
Ho consacrato questa mia passione lavorando dall'estate del 2018 all'autunno del 2020 nel laboratorio di pasticceria sotto casa mia. Prima come tirocinante poi come apprendista aiuto pasticciere.
Non posso definirmi più di un apprendista aiuto pasticciere. Quindi io sono al livello di uno che impara ad aiutare i pasticcieri veri e propri, non so fare chissà cosa, sono ancora alle preparazioni di base. Penso che il Pan di Spagna sia ciò che mi viene meglio. Metto qua sotto alcune foto di dolci fatti da me, accumulate negli anni.
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A sinistra una torta Fiesta che vorrei rifare tantissimo perché era buonissima e io che sono vegetariano non potrei mangiare le Fiesta confezionate, per il siero di latte se non sbaglio. A destra un Pan di Spagna con la panna.
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Una torta della nonna fatta non ricordo per quale occasione con gli amici.
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Un melon pan venuto decente ✨ la pasta frolla si era aperta sopra. Vorrei tanto mangiarne uno vero. Più di uno immagino.
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Vorrei saper rifare anche questi pan goccioli, quanto mi erano venuti morbidi, erano venuti benissimo.
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I miei amici adorano i miei pancake. Questi saranno da una delle tante occasioni in cui li ho portati come dolce per una cena con loro. Quest'anno in montagna una mattina ci hanno portato dei pancake che mi sembravano davvero fatti bene.
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rettabaleno · 6 months ago
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parole crociale: un tipo di colla
io e te abbiamo due corpi diversi, due gusti, quattro occhi, venti dita della mano e venti dei piedi, dieci o dodici paure, un centinaio di punti deboli, abbiamo due teste, un’infinità di pensieri, qualche miliardo di neuroni (di più io), un numero troppo vasto e confuso di sogni. soprattutto abbiamo due origini, lingue, grammatiche del comportamento e delle emozioni diverse, abbiamo due codici della realtà, abbiamo due esperienze passate. a te non piacciono i latticini, la pasta, il ragù, la pizza e la gastronomia italiana in toto; a me non piacciono le sitcom libanesi e le profumazioni troppo dolci e intense, non mi piacciono i regali materiali e il fatto che nella tua famiglia nessuno festeggi il compleanno; a te non piacciono le escursioni in alta quota e i rifugi montani dove si mangia la polenta (perché non ti piace la polenta), non ti piacciono i concerti, le poesie, i musei e gli eventi culturali; a me non piace che non ti piaccia un cazzo di quello che piace a me; tu non cogli l’ironia piemontese e io non capisco i meme arabi su Trump, sul basket, sull’hummus e poi tutte le donne che segui sui social sono fashion blogger rifatte, dimmi che ci azzecco io con queste, io che non ho tette e sono un metro e sessanta di parole forbite e ricerca esistenziale?
eppure, viviamo da un anno e cinque mesi nella stessa casa, con le pareti bianche e i quadri che abbiamo appeso insieme anche se storti, ogni sera prepariamo insieme la cena e parliamo di Mahmood, del nonno Sandro, di Roberto, di Eleonora, parliamo della vecchia mansarda in via Nizza perché abbiamo già fatto un trasloco con tanto di camion e pacchi DHL e parliamo del lavoro, tu mi hai vista cambiare quattro lavori e sostenuta ogni qualvolta lo stronzo di turno voleva pagarmi meno di quanto era stato contrattato, mi hai portata da un avvocato e me li hai fatti denunciare tutti (questi pezzi di merda), e io ti ho visto crescere sempre di più con la tua partita iva e hai fatto investimenti da così tanti zeri che neppure so immaginarli, poi siamo inseparabili e se siamo lontani è perché io vado in ufficio o perché tu vai a Milano, ma poi in ufficio e a Milano io parlo di te e tu parli di me e ci sentiamo. oggi sei andato tu al mercato e la signora del pesce ti ha chiesto dove fossi io: chissà cosa le hai detto però, che bastarda, non ti ha fatto neppure lo sconto.
soluzione: amore
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mynameis-gloria · 1 year ago
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Volevo recuperare il tempo ed i momenti di questi giorni. Scrivere, ricordare. Che son stata bene e son stata male, ho pianto e poi riso, mi sono abbronzata, ho sudato, pulito casa come se dovesse venire ospite il presidente, fatto almeno 36282 docce, preparato cenette e le corse a comprare del gelato artigianale di martedì, che è un impresa non da poco visto che quasi tutti i gelatai son chiusi il martedì, (che poi perché proprio quel giorno?) Fatto visite, studiato, riso come non mai e stupita proprio come una bambina a contatto con la magia, che mi manda fuori di testa e mi rende felice, incredula. Non lo sooo, potrei star a guardare per ore, farmi ingannare ed illudere, che poi è un po quello di cui ho paura nella vita di tutti i giorni...ma questo è un altro discorso. Scrivere del vino bevuto e del piacere provato. Goduta attimi e momenti, sperimentato. Tanti anche i pensieri, quelli ossessivi sul mio corpo e sul mio aspetto, altri più dolci e comprensivi, altri ancora su questi giorni, queste settimane, mesi, sempre così intensi, così piEni, ma talmente pieni da scordare e far poi confusione nel ricordare l'ordine dei fatti, degli avvenimenti, che passando i giorni e non avendo il tempo, la mente scorda, ritira, mette da parte. Però il mio corpo sente e prova ancora ogni cosa, tutto quanto e mentre la stanchezza soccombe, il mio cuore immagazzina.
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benzedrina · 1 year ago
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Si dice che il tuo nome nel mondo porno sia il nome del tuo primo animale + la tua prima via di casa. A me esce una cosa come Layla Roma, e ammetto che se la trovassi nel mio sito di riferimento porno, un'approfodimento ai suoi video lo farei. Immaginarla fisicamente mi è difficile, scadrei nel banale, invece potrei immaginare che le sue scene più popolari siano le DP, di quelle che iniziano dolci e finiscono molto hard, e le public, e come casa di produzione la Evil Angel. Mi accorgo che potrei scrivere di porno tranquillamente, che come per il cinema classico, riconosco la case di produzione da come sono girate le scene. Stupida memoria fotografica.
Ultimamente mi sono abbonato a Mubi. Fruisco poco di serie tv e molto di film, e Mubi m'ha convito con 4 mesi a 4 euro. Di quelli che conosco, molti si sono fatti la settimana gratuita per vedersi Aftersun, e siccome per me mainstream lo diventa se più di 3 persone intorno a me ne parlano (anche sui social), automaticamente quella cosa la accantono per vederla dopo anni. So fatto così. Testa di cazzo inside anche se il film merita, stessa cosa per the whale che per partito preso lo vedrò tra 3-4 anni. Su Mubi mi sono visto un po' di roba casuale, senza criterio. Oggi ho visto Shiva Baby mentre aspettavo che gli altri venissero a casa per giocare a D&D. Uno di loro è venuto 1 ora in anticipo e ha finito per vederselo con me. Uno che vive di poco cinema e film blockbuster s'è visto sto film di nicchia (nulla da togliere, bel film, premiato, tecnicamente valido, ma se giro al campetto e chiedo di Shiva baby non trovo risposta) e non so come l'abbia convinto, forse sembravo convinto io e lui s'è fatto trascinare. E ora immagino lui che tornando dalla sessione di d&d, va dalla compagna (futura moglie) e le dice di sto film, di Mubi, ecc... e la compagna lo scaga perché non ha tempo per vedersi sti film, oppure la compagna lo ascolta e si vedono pure loro sti film, oppure, come capita nel 99% dei casi, non succede nulla. Lui dirà che ha visto un film, che la sessione è andata bene, lei dirà ah ok, e andranno a dormire.
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daimonclub · 10 months ago
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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acciaiochirurgico · 11 months ago
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Treni
(non esiste amore a Napoli)
quando ero ragazzina ogni volta che mi trovavo in stazione ero pervasa dalla sensazione di libertà mista a quella della malinconia. guardavo i treni e pensavo che non fosse giusto che non potessi prenderne uno da sola, che non potessi andare dove volevo e mi sentivo ancorata. ogni treno aveva il nome del mio morosino del tempo, e fino qualche anno fa era ancora così. ogni treno mi dava quella bella sensazione a livello di stomaco come di brividini e budella attorcigliate che mi faceva fremere sul sedile. prativo ansiosa, e arrivavo a Napoli avvolta nel sole e più leggera perché finalmente ero dove volevo essere, chi volevo essere. pensavo mi piacesse viaggiare, invece volevo solo sentirmi di nuovo bene, viva. volevo solo sentire l'unica scossa che davvero mi faceva sentire qualcosa, giusto o sbagliato che fosse. adesso ho ventiquattro anni, ho preso un sacco di treni da sola e fatto da pendolare per anni. quel ragazzo ormai è solo un ricordo e nessun treno mi da più quella scossa che il mio cervello non ricerca ne richiedere più ma non ha dimenticato. sono su un treno anche in questo momento e mi sento.. stanca. mi sento senza forze, quasi annoiata. non guardo più fuori dal finestrino ascoltando canzoni dolci, forti, energiche. è diventata una cosa come un'altra, una di quelle ennesime cose che hanno perso la loro magia. questa è una cosa che mi spaventa da sempre: dimenticare i sentimenti, smettere di percepirli e per assurdo è la cosa che più di frequente mi capita, specialmente negli ultimi anni. io credevo che i progressi fatti fino ad ora fossero il mio treno per Napoli. che andare a vivere da sola, trovare una lavoro a tempo indeterminato, un ragazzo mi facessero sentire come a sedicianni mentre mi struggevo sui sedili di un freccia rossa troppo lussuosi per i miei calzoncini troppo corti e le mie calze strappate. e invece no. e invece no, credevo che vivere "bene" fosse la chiave per provare qualcosa, sentire qualcosa e invece io, quella sensazione di ignoto, di nuovo, di paura bella, non la sento più dall'ultima volta che sono tornata in lacrime in un minuscolo bagno traballante. io non sono mai contenta, felice. io non sono mai niente. quando rido mi sento così distante da quella reazione spontanea. mi esce una risata rumorosa, forte ma così lontana dalla mia pancia. mi sento sempre come in attesa di quel treno. "Arriverà" "arriverà" e poi anche quando arriva non risolve davvero nulla. credevo che fare le scelte giuste fosse la strada corretta per stare bene, ora invece mi sembra tutto così normale e spento, piatto. non credo dipenda dall'esterno, è qualcosa al mio interno. io vado a lavoro, torno a casa, sto col mio ragazzo -che per inciso è la persona più bella e gentile che abbia mai conosciuto- e poi tutto ricomincia il giorno dopo. sono infastidita dalla dolcezza, dal dire qualcosa di troppo dolce, da quando mi fa notare che sono stata più affettuosa del solito e penso "non può semplicemente apprezzare e stare zitto?" mi da fastidio tutto ciò che mi riconduce e cuce addosso delle sensazioni e delle visioni che non sono quelle che sento. perché io non sento e non mi sento. e mi ripeto in continuazione "passerà", "passerà", ma non passa mai. non voglio nemmeno più scappare, almeno la me sedicenne aveva il coraggio di prendere le sue scarpe più belle e andare via, lasciare tutto e non avere rimorsi ma io, io mi adatto, mi addomestico, mi arrendo ad una quotidianità che non sento mia perché "è giusto così". e quindi vai a lavorare, torna a casa ed esci con tuo moroso, non volevi questo? non volevi essere adulta? in regola? non volevi che tutti ti considerassero matura? non più una sprovveduta? non volevi questo?
e allora perché adesso non sei felice?
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umi-no-onnanoko · 2 years ago
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Ieri sono giunta all'ultima pagina del quadernino dove, quasi quotidianamente, cercavo di trovare 10 cose che mi piacessero in modo da essere grata per queste cose/ persone ed al contempo per fare si, una volta finito il quadernino, di comprendere cosa ricorreva di più e quindi ciò che mi piace davvero rispetto a ciò che era passeggero.
Questo è il risultato, ovviamente ci sono anche altre cose che mi piacciono, ma ciò che è rimasto nel tempo (più di un annetto) sono queste cose:
L'inverno
Il nero
Il tiramisù
La pioggia
Il mare
Il blu
Scrivere, soprattutto a mano (lettere,testi, poesie, canzoni)
Disegnare
Le lasagne
Il thè (soprattutto il thè nero e quelli alla vaniglia e all'arancia e cannella della Twinnings)
Gli abbracci
Il rosa
I fiori di ciliegio
I soffioni
I baci sulla fronte
Cantare
Il colore Tiffany
Tutto ciò che è vintage
L'antiquariato
William Shakespeare
Il cappuccino (Con molta schiuma, quello solubile della Nescafé, o quello con la cannella)
Che mi vengano accarezzati i capelli
La musica (soprattutto da giradischi)
Halloween
Natale
Le arance
Le margherite
I profumi da uomo
La cannella
I palloncini
I baci perugina
Le pesche
Il vento estivo
Il limone
Il Giappone
Vienna
La sacher
Ballare
Il verde
Harry Potter
The Mentalist
I tacchi (anche se non so camminarci)
I tulipani
I bambini che ridono
Fare la spesa
I Queen
Tiziano Ferro
Sperimentare
I braccialetti con le conchiglie
I maglioni di lana
Gli ombrelli colorati
I bomboloni alla crema
Il lillà
Le ombre degli oggetti
Il rossetto rosso
Le borse in tela
I cartoni Disney
Death note
Demon slayer
Il ramen
Gli anni 50' e 80' della moda
Emma Watson
Le canzoni italiane "vecchie"
I delfini
I pop corn
Vedere i film al cinema
Andare a teatro
Cantare quando non c'è nessuno
Inventare nuove parole
Aiutare gli altri
Il bianco
L'odore della terra bagnata quando piove
I sottobicchiere in sughero
Le parigine
Stitch
I lecca lecca alla Coca-Cola
Le candele
Le luci di Natale
Suonare il pianoforte
Gli accordi di chitarra
L'odore della bigbabol alla fragola
Riordinare
Le uova di pasqua
I libri
Il viola
I capelli puliti
Il sapone alla melagrana
Essere gentile
Gli abbracci
Ascoltare gli altri e le loro storie
Guardare fuori dal finestrino
I messaggi inaspettati
I ti voglio bene
I croissant (alla crema, alla marmellata di arancia, al miele e nocciole o integrali vuoti)
Sognare
Le farfalle
I pettirossi
Le cinciallegre
I cannoli alla crema
Gli stivali in pelle
La pizza
La mozzarella in carrozza fatta in casa
Il succo di frutta all'albicocca
L'erba mossa dal vento
La neve
I cani
Le nocciole
Il bagnoschiuma al miele
I gatti (soprattutto quelli neri)
L'alba
I peluche
Leggere
Preparare dolci
Le tartarughe
La luna e le fasi lunari
Fare sorridere gli altri
Le mongolfiere
I toast fatti in casa
I colori della natura
Il rosso
I cereali con all'interno il cioccolato fondente
I fiori
I film dello studio ghibli ( in particolare il castello errante di howll)
I fiocchi per i capelli
La generosità
Le stelle
I grilli
Argo
Latte e cioccolato
La pasta al pesto
I conigli
La rugiada
La pasta al ragù
I biscotti al cioccolato
L'arcobaleno
L'indaco
Il giallo
Il succo di frutta alla mela
Le coccole
L'azzurro
I bagni caldi
Le patatine fritte
Gioielli a tema astronomia
Le nuvole
L'arancione
Van Gogh
Fare colazione al bar
Pranzare seduta sull'erba
Scoprire e provare nuove ricette
I panini al salame
Il corallo
Il giardinaggio
La coppa del nonno al caffè
Nightmare before Christmas
Il pain au chocolat
Lo zucchero filato
Passeggiare
Curiosare tra i libri nelle librerie
Fare regali
Organizzare sorprese
Il rispetto
Il dialogo
Gli anime e manga
Le caramelle ricoperte di zucchero
Conoscere nuove persone
Le conversazioni interessanti
I musei
La letteratura italiana e straniera
I Funko-pop
I post-it
Gli oggetti in resina
I balletti
Le conchiglie
La magia
Supernatural
Le ortensie
Le tazze in vetro minimal
Le civette/ i gufi
Le sfoglie al burro
I ghiaccioli alla pesca con pezzi di frutta
Le coccinelle
L'Egitto antico
Gli scarabei
I dolcetti in pasta di mandorle
Il piccolo principe
Le frittelle di mele
Parigi
Gli aquiloni
Il profumo di pino silvestre
Il modo in cui le persone camminano
Gli occhi (Soprattutto quelli verdi, grigi o così scuri da sembrare neri)
Camminare sotto la pioggia senza ombrello
Il rumore delle foglie secche sotto le suole delle scarpe
Condividere il mio tempo con chi merita
La storia dell'arte
Le mani
Il beige
L'odore dei libri
Le trecce
Le lentiggini
I capelli ricci nei ragazzi
Le foglie d'acero
Il gelato alla pesca e cocco (il mio preferito se artigianale)
Le fotografie
Gli abiti da sposa in stile princess
Il legno
I camini
La pallavolo
La F1
L'architettura gotica
La pasta al gorgonzola
Sailor Moon
I pic nic
I marshmallow
Gli anelli da uomo
Le lucciole
I pancakes
Il romanticismo
I profumi speziati
I peperoni
I musical
Lo stile cottagecore
I disegni d' anatomia
Le rondini
Le sculture in marmo
I mercatini di Natale
Il vetro di Murano
Mangiare cubetti di parmigiano
I mozziconi di matite
Giocare a basket
I tramonti
L'autunno
Il caramello (anche salato)
L'odore del soffritto
L'eleganza
Le tazze
Le perle
Audrey Hepburn
I draghi
I balli latino-americani
L'astronomia
I soffioni
I videogiochi
I leccalecca a forma di cuore
I ricci
La camomilla
I martinpescatori
F.R.I.E.N.D.S
I cappotti
I vinili
Gli specchi
Il salice piangente
La focaccia (soprattutto alle cipolle o alle patate)
La redvelvet
Lo spazio
Il silenzio
I girasoli
Sentire parlare in francese
La marmellata/ crema di maroni
Gli schiaccianoci come quelli del balletto
Le mele cotte
I libri gialli
La torta pere e cioccolato
Le polpette
Il porridge
I pinguini
La marmellata di pesche
Il cioccolato fondente con nocciole intere
Il cioccolato con caramello della Milka
La mitologia
Grazie a chiunque avrà voglia di leggere fino qui, questa piccola sfida mi ha permesso di conoscermi meglio e quindi spero potrete conoscermi un po' meglio anche coi lettori o trovare interessante porvi la stessa sfida e scoprirvi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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danilacobain · 2 years ago
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Selvatica - 12. Pinacoteca di Brera
Non sapeva se aspettarla fuori o andare dentro. E se lei fosse già andata via? Ma poi quanto era grande lì dento? Se non l'avesse trovata? E se fosse rimasto tutto il pomeriggio ad aspettarla invano?
Scese dalla macchina. Se non l'avesse trovata all'università sarebbe tornato l'indomani al negozio, o sarebbe andato a cercarla a casa. L'avrebbe trovata, in un modo o nell'altro, e l'avrebbe invitata. Era un pensiero che aveva già fatto quando Corinna gli aveva portato il dolce e forse ancora prima, dalla sera in cui l'aveva accompagnata a casa: voleva rivederla. Invitarla alla festa di Isotta gli sembrava una buona idea per passare del tempo con lei. Mancavano solo tre giorni.
Gli bastarono pochi metri per vederla, la sua massa di capelli ricci spiccava tra le decine di ragazzi con i cappelli in testa e i capelli portati molto più corti. Stringeva in mano dei libri e stava parlando con un ragazzo. Questo lo fece bloccare per un attimo, non aveva pensato alla possibilità che potesse essere impegnata. Osservò il ragazzo, portava i capelli legati in un codino e sul volto aveva un tatuaggio. Anche sulla mano che cercava di trattenere Corinna. Non stavano proprio parlando, lei non era entusiasta della sua vicinanza e gli lanciava delle occhiate infuocate. Pure il ragazzo non sembrava tanto sereno.
Ante accelerò il passo. Se si fosse trattato di quel ragazzo che l'aveva già importunata? Corinna riuscì ad allontanarlo e in quel momento lo vide. La sua espressione era un misto di frustrazione e rabbia, ma si attenuò quando lo riconobbe e gli venne incontro. Un sorriso gioioso le spuntò sul viso. Il ragazzo che stava con lei rimase a fissarla un attimo prima di sparire.
«Ma che ci fai qua?»
«Ti cercavo» Sembrò sorpresa. E d'altronde anche lui si sentiva strano, come se qualcosa lo spingesse verso questa ragazza bellissima e misteriosa. «Tutto bene? Chi era quel ragazzo?»
Lei parve adombrarsi un attimo. «Niente, un amico.»
Ante le sorrise cercando di mandare via la tensione che avvertiva in lei. «Se sei così scontrosa con tutti i tuoi amici allora devo ritenermi fortunato, a me sorridi sempre e porti dolci...»
Corinna spostò lo sguardo altrove, sorridendo in imbarazzo. Un po' si divertiva, adorava vedere le sue guance colorarsi in quella maniera.
«Come mai mi cercavi?»
Ora era il suo turno di sentirsi imbarazzato. Non voleva chiederglielo in quel momento, lì fuori. «Hai da fare adesso?»
«Ho appena dato un esame e stavo...» lo fissò per un attimo. «Ehi, ti va di venire con me?»
«Dove? Aspetta, hai detto di aver fatto un esame? E come è andato?»
«Molto bene.»
«Allora bisogna festeggiare. Andiamo a bere qualcosa?»
«Io avevo in mente qualcos'altro.»
«Perfetto. Sono tutto tuo. Dove andiamo?»
«Al museo!»
Ante non pensava che Corinna stesse dicendo sul serio quando gli aveva detto di voler andare al museo. Credeva che si trattasse di uno scherzo, per via della conversazione che avevano avuto la sera in cui si erano conosciuti. E invece lei lo aveva portato alla Pinacoteca di Brera.
«Sei mai stato qui?» gli chiese dopo aver preso i biglietti. In realtà lei aveva esibito una specie di pass della sua università e li avevano fatti entrare senza problemi.
«È la prima volta.» Si guardò intorno, man mano che avanzavano nelle sale. Corinna gli aveva detto che sarebbero andati a vedere un quadro specifico, qualcosa che aveva a che fare con l'esame che aveva sostenuto. «Non è che ti andrebbe di farmi da guida turistica? Per esempio, quel quadro lì...» Indicò un quadro a caso facendola ridere.
«Ante, se dovessimo metterci a guardare tutti i quadri e a commentarli non ci basterebbe una settimana. Possiamo organizzarci, però. Se sei davvero interessato.»
Lui si limitò a fissarla. Non sapeva cosa pensare di quella ragazza. Credeva di piacerle, almeno un po', però non si comportava come una che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di attirare il suo interesse. In genere le ragazze lo facevano con lui. Corinna si diresse verso un quadro non molto grande, nel quale era raffigurata una donna, con un lenzuolo bianco a coprire il seno. Però la sua attenzione fu catturata da un'altra donna. Aveva i capelli neri e uno sguardo così triste che quel sentimento gli arrivava dritto al cuore. Un abito azzurro le scendeva addosso in morbide pieghe, lasciando scoperta una spalla. Un mazzo di fiori colorati al lato. Si fermò davanti a lei, chiedendosi perché fosse così triste.
«Interessante.»
Guardò Corinna, intenta ad osservare il suo stesso quadro. «La Malinconia di Francesco Hayez.»
Ante osservò un altro secondo il quadro per poi spostare definitivamente l'attenzione su Corinna. Lei parlava, gli spiegava dettagli del dipinto, i petali caduti, la posizione del corpo, i richiami alla pittura veneziana. O forse aveva detto fiamminga. Lui non lo sapeva dire con certezza, non sapeva perché la voce della ragazza era bassa, delicata e appassionata e lo intrappolava in uno strano stato emotivo. Lei amava quello che studiava, e lo trasmetteva nel il modo in cui guardava il quadro e lui, la sua espressione, le sue labbra sorridenti. Forse era così che si sentivano i pittori davanti alle loro muse, così persi e affascinati, così vivi e impauriti.
«Devo andare» disse, interrompendo la spiegazione di Corinna. Non poteva rimanere un minuto di più.
Lei lo guardò con dolcezza. «Ti sto annoiando, vero?»
Era esattamente il contrario, lui avrebbe voluto baciarla. Le scostò i capelli dalla spalla. «No. Ero venuto da te per invitarti ad una festa, una festa di compleanno di un'amica. Sarebbe... mi farebbe piacere se venissi con me. Venerdì sera.»
Corinna rimase sospesa alcuni secondi senza dire nulla. Forse era troppo. Una festa di compleanno, con tutti i suoi amici... doveva dirle che non c'erano problemi, che se lei voleva potevano trascorrere una serata insieme solo loro due. Dal suo volto non riusciva a capire che tipo di pensieri le stessero passando per la testa.
«Sì.»
Ante sorrise. «Ottimo. A venerdì.» Si voltò, per poi scomparire il più in fretta possibile.
Si era sentito estremamente vulnerabile in quella sala, in balia di emozioni forti e improvvise. Non voleva andare via così ma non poteva rimanere un secondo di più accanto a lei. Il suo corpo esigeva quello di lei, non sarebbe riuscito a tenere le mani lontano dai capelli di Corinna, dal suo viso, dalle sue labbra, che avrebbe voluto accarezzare prima con le dita e poi con la bocca.
A metà strada si rese conto che aveva dimenticato di chiederle il numero di telefono.
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simonettaramogida · 1 month ago
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FOOD/ DOLCETTO O SCHERZETTO? DOLCI DI PASTA FROLLA CON MARMELLATA CREMA PASTICCERA E FRUTTI DI BOSCO BUONI ANCHE PER FESTEGGIARE HALLOWEEN…
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snackaperitivo · 4 months ago
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Il Delizioso Mondo Della Frutta Secca Mista: Scopri I Benefici E Le Varietà
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La frutta secca mista, o "Frutta Secca Mix", è un insieme di deliziosi e nutrienti snack che sta guadagnando sempre più popolarità in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Da un lato, offre una vasta gamma di benefici per la salute, dall'altro, è un piacere per il palato che può essere gustato in qualsiasi momento della giornata. Aperisnack.com, il tuo negozio di fiducia in Italia, è lieto di offrirti una selezione premium di Frutta Secca Mista per soddisfare ogni tua esigenza.
Benefici per la Salute della Frutta Secca Mista
Ricca di Nutrienti Essenziali
La frutta secca mista è un concentrato di vitamine, minerali, proteine e grassi sani. Noci, mandorle, nocciole, anacardi e pistacchi, per citarne alcuni, sono ricchi di vitamina E, magnesio, potassio e acidi grassi omega-3. Questi nutrienti sono essenziali per il buon funzionamento del nostro corpo e contribuiscono alla salute del cuore, alla funzione cerebrale e alla prevenzione di numerose malattie croniche.
Potente Fonte di Energia
Un mix di frutta secca è ideale come spuntino energetico. Grazie alla presenza di grassi sani e proteine, fornisce un apporto energetico sostenuto, ideale per affrontare giornate impegnative o per dare una carica pre o post-allenamento. La frutta secca è un'alternativa sana e naturale ai comuni snack ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati.
Benefici per la Salute Cardiovascolare
Molti studi hanno dimostrato che il consumo regolare di frutta secca può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Le noci, ad esempio, sono ricche di acidi grassi omega-3 che aiutano a ridurre l'infiammazione e migliorare la salute del cuore. Le mandorle, invece, contribuiscono a mantenere livelli di colesterolo sani.
Supporto per la Gestione del Peso
Nonostante sia caloricamente densa, la frutta secca può aiutare nella gestione del peso. Le fibre e le proteine presenti in essa aumentano il senso di sazietà, aiutando a controllare l'appetito e ridurre l'assunzione di cibo durante il giorno. Inoltre, i grassi sani contenuti nella frutta secca possono stimolare il metabolismo.
Varietà di Frutta Secca Mista Disponibile su Aperisnack.com
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Mix di Noci e Mandorle
Questo classico mix include noci, mandorle, anacardi e nocciole. Perfetto per uno snack nutriente e delizioso, è un'ottima scelta per chi cerca un equilibrio tra gusto e benefici per la salute.
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Per chi desidera un tocco di esotico, il nostro mix include noci del Brasile, macadamia e pecan, oltre ai classici anacardi e mandorle. Questo mix offre un'esplosione di sapori e una texture croccante irresistibile.
Mix di Frutta Secca e Semi
Una combinazione di frutta secca e semi di zucca, girasole e chia, per un mix ancora più ricco di nutrienti. Ideale per chi cerca un apporto extra di fibre e proteine.
Mix di Frutta Secca e Disidratata
Per un tocco di dolcezza naturale, questo mix combina frutta secca come mandorle e noci con frutta disidratata come uvetta, albicocche e mirtilli. Un perfetto equilibrio tra dolce e salato.
Come Integrare la Frutta Secca Mista nella Tua Dieta
Snack Spezza-Fame
La frutta secca mista è perfetta come snack spezza-fame durante la giornata. Porta con te una piccola porzione per evitare di cedere alla tentazione di snack meno salutari.
Colazioni Sane
Aggiungi un po' di frutta secca mista al tuo yogurt o muesli per una colazione ricca di proteine e grassi sani. Puoi anche aggiungerla ai tuoi frullati per una marcia in più di nutrienti.
Ingredienti per Ricette
La frutta secca mista può essere utilizzata in una varietà di ricette. Prova ad aggiungerla alle tue insalate per un tocco croccante, oppure utilizza la frutta secca tritata come guarnizione per i tuoi dolci fatti in casa.
Alternative Salutari
Sostituisci gli snack tradizionali con la frutta secca mista durante gli aperitivi. È una scelta più salutare e altrettanto gustosa, che sorprenderà i tuoi ospiti.
Conclusione
La frutta secca mista è molto più di un semplice snack: è un concentrato di salute e gusto che può arricchire la tua dieta quotidiana. Su Aperisnack.com, trovi solo i migliori mix di frutta secca, selezionati con cura per garantire la massima qualità. Che tu stia cercando un modo per aumentare il tuo apporto di nutrienti, un'alternativa salutare agli snack tradizionali o semplicemente un piacere gustoso da condividere con amici e familiari, la frutta secca mista è la scelta perfetta.
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cinquecolonnemagazine · 6 months ago
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Truffe telefoniche anziani: come proteggersi
Le truffe telefoniche (e non) ai danni degli anziani in Italia sono sempre più diffuse e il numero delle vittime in costante aumento. Rispetto al periodo pre-Covid, sono aumentate del 20%. I raggiri sono diventati sempre più sofisticati e fanno leva su due grandi debolezze degli anziani: la solitudine e l'ignoranza. Molti anziani, infatti, vivono soli e non sono pratici degli strumenti digitali. Alle loro porte suonano ancora falsi addetti delle società energetiche o dell’Inps, fantomatici avvocati che chiamano a casa. Assoutenti, per aiutare gli anziani a difendersi dalle truffe ha deciso di diffondere il decalogo realizzato dall'Arma dei Carabinieri. Truffe telefoniche anziani: i dettagli rivelatori Anche se ben congegnate, le truffe hanno tutte dei dettagli rivelatori, basta saperli riconoscere: - Offerte troppo vantaggiose: quando l'offerta proposta è troppo vantaggiosa e non controllabile è facile che si tratti di una truffa. Si può essere "agganciati" per strada, al telefono, via posta e anche via web. - Attenti alle apparenze: la persona che propone la truffa ha sempre un'apparenza distinta, cordiale e disponibile. In una parola: rassicurante. Se si casca in questa trappola diventa più facile per il truffatore arrivare a meta che sia rubarvi il portafogli se siete in strada, oppure i gioielli se siete in casa e gli avete aperto la porta. Se il contatto è stato telefonico a rassicurare sarà stata la parlantina sciolta. Piccole accortezze sempre valide A volte, per non incappare in un raggiro, basta seguire piccole ma importanti regole di buonsenso: Non aprire la porta: la regola aurea è non aprire la porta agli sconosciuti. Come primo passo si può guardare la persona dallo spioncino e se volete aprire utilizzate la catenella alla porta.Se vi è stato proposto un elettrodomestico o un qualunque altro oggetto da acquistare è bene non effettuare mai il pagamento in contati. Preferire il bollettino postale che dà garanzia sulla società che ha venduto il prodotto. I fantomatici pacchi ordinati da parenti in viaggio vanno fatti lasciare fuori la porta e se c'è da firmare è bene farlo tenendo la porta assicurata con la catenella. Qualora si venisse contattati per telefono è bene non dare confidenza. Una parola tira l'altra e si può finire per dare informazioni personali importanti. Se chiamano sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà e dicono che un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat, non fidatevi. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia. Chi usa Internet deve fare attenzione a preservare la riservatezza dei propri dati, non solo bancari, impostare password complicate e avere un buon programma antivirus. Non aprire mai le e-mail che arrivano da sconosciuti. Non mandare mai i bambini da soli ad aprire il portone o la porta di casa. Avvertiteli di non dare confidenza agli sconosciuti, non accettare dolci da loro. Restate concentrati: i truffatori tendono a confondere e a distrarre le loro prede. Una battuta spiritosa o una piccola spinta possono nascondere un tentativo di borseggio soprattutto in luoghi molto affollati. In caso di scippo non trattenete la borsa: il tira e molla potrebbe procurarvi una caduta dalle spiacevoli conseguenze. Bisogna sapere che... Per evitare di incappare in truffe è bene sapere che: - I tecnici gas e luce, funzionari di Inps, Comune e Poste non si presentano mai nelle case delle persone senza preavviso. Inoltre, non compete a loro la riscossione delle bollette o il controllo dei pagamenti. - I servizi bancari sono erogati esclusivamente allo sportello, per corrispondenza o online. - Enti benefici o religiosi non inviano volontari alle porte delle persone - Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza si recano presso le abitazioni sempre in uniforme e con l'auto di servizio. Diffidare di chi si presenta come operatore delle forze dell'ordine, anche se con un tesserino, ed è vestito in borghese. L'importanza delle relazioni con il vicinato Gli anziani, abbiamo detto, sono persone molto fragili che possono essere facilmente raggirate. Non tutti poi possono permettersi precauzioni come porte blindate, dispositivi antifurto o casseforti. Può essere, quindi, molto utile coltivare buone relazioni con il vicinato. Coloro che abitano vicino a voi e con i quali scambiate il saluto ogni giorno possono esservi d'aiuto. Possono intervenire in vostro aiuto per primi conoscendo le vostre abitudini e individuando "anomalie" nella vostra quotidianità. In copertina foto di Sabine van Erp da Pixabay Read the full article
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